Il lander Philae potrebbe trovarsi probabilmente
sull'orlo di un cratere: è quanto lasciano supporre le prime immagini
della cometa, trasmesse alla sonda spaziale Rosetta e inviate a
Terra.
La superficie del suolo della cometa è costellata di detriti delle dimensioni variabili da pochi millimetri a metri.
I pannelli solari del lander sono in buono stato, ma probabilmente poco illuminati. Di conseguenza sarà necessario rioentarli.
Il lander della missione Rosetta, al lavoro sulla cometa , sta funzionando, gli strumenti acquisiscono i dati e sono in arrivo le prime immagini ma i tecnici sono ancora al lavoro per determinare la posizione esatta. E' ancora presto anche per stabilire se oggi si darà il via o meno alla perforazione con il trapano progettato e costruito in Italia: I tecnici stanno ancora esaminando i dati per capire con certezza se il lander sia correttamente ancorato al suolo della cometa.
In ogni caso è stata una giornata storica per la storia dell'esplorazione dello spazio. Il lander Philae è stabile sul nucleo della cometa 67/P Churyumov-Gersimenko. Nel frattempo la sonda Rosetta, che si trova sempre ad una distanza di sicurezza dalla cometa, sta scattando le prime foto di Philae su Agilkia, come è stato chiamato il sito di atterraggio.
Dalla superficie della cometa il lander Philae ha inviato il segnale alla sonda Rosetta, che lo ha ritrasmesso a Terra. Nonostante tutti i timori, la discesa è andata bene e l'antenna è correttamente rivolta verso l'alto.
La cometa di Rosetta sembra più antica del previsto, più polverosa di quanto immaginato e potrebbe essersi formata nella stessa regione dei pianeti rocciosi come la Terra: sono le prime conclusioni che arrivano dall'analisi dei suoi grani raccolti dallo strumento italiano Giada (Grain Impact Analyser and Dust Accumulator).
Lo strumento Giada è pronto a svelare altri segreti della cometa 67P/Churuymov-Gerasimenko una volta che avrà raccolto i grani liberati durante l'atterraggio del lander Philae. Attualmente la sonda dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa) è a meno di 30 chilometri dalla cometa.
I grani raccolti finora sono più grandi di quanto immaginato (il loro diametro è un decimo di millimetro) e le concentrazioni di polvere rispetto al ghiaccio sono maggiori del previsto: ''questo ci dice dove potrebbe essersi formato l'oggetto, nella regione dove sono nati gli altri corpi rocciosi del Sistema Solare''.
La superficie del suolo della cometa è costellata di detriti delle dimensioni variabili da pochi millimetri a metri.
I pannelli solari del lander sono in buono stato, ma probabilmente poco illuminati. Di conseguenza sarà necessario rioentarli.
Il lander della missione Rosetta, al lavoro sulla cometa , sta funzionando, gli strumenti acquisiscono i dati e sono in arrivo le prime immagini ma i tecnici sono ancora al lavoro per determinare la posizione esatta. E' ancora presto anche per stabilire se oggi si darà il via o meno alla perforazione con il trapano progettato e costruito in Italia: I tecnici stanno ancora esaminando i dati per capire con certezza se il lander sia correttamente ancorato al suolo della cometa.
In ogni caso è stata una giornata storica per la storia dell'esplorazione dello spazio. Il lander Philae è stabile sul nucleo della cometa 67/P Churyumov-Gersimenko. Nel frattempo la sonda Rosetta, che si trova sempre ad una distanza di sicurezza dalla cometa, sta scattando le prime foto di Philae su Agilkia, come è stato chiamato il sito di atterraggio.
Dalla superficie della cometa il lander Philae ha inviato il segnale alla sonda Rosetta, che lo ha ritrasmesso a Terra. Nonostante tutti i timori, la discesa è andata bene e l'antenna è correttamente rivolta verso l'alto.
La cometa di Rosetta sembra più antica del previsto, più polverosa di quanto immaginato e potrebbe essersi formata nella stessa regione dei pianeti rocciosi come la Terra: sono le prime conclusioni che arrivano dall'analisi dei suoi grani raccolti dallo strumento italiano Giada (Grain Impact Analyser and Dust Accumulator).
Lo strumento Giada è pronto a svelare altri segreti della cometa 67P/Churuymov-Gerasimenko una volta che avrà raccolto i grani liberati durante l'atterraggio del lander Philae. Attualmente la sonda dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa) è a meno di 30 chilometri dalla cometa.
I grani raccolti finora sono più grandi di quanto immaginato (il loro diametro è un decimo di millimetro) e le concentrazioni di polvere rispetto al ghiaccio sono maggiori del previsto: ''questo ci dice dove potrebbe essersi formato l'oggetto, nella regione dove sono nati gli altri corpi rocciosi del Sistema Solare''.