lunedì 19 settembre 2016

Climate Change

Piccola presentazione sul cambiamento climatico e degli esempi su come si può prevenire il problema.https://prezi.com/slhjiiqagjtj/climate-change/#

giovedì 13 novembre 2014

Sonda spaziale Rosetta, atterraggio di Philae sulla cometa

Il lander Philae potrebbe trovarsi probabilmente sull'orlo di un cratere: è quanto lasciano supporre le prime immagini della cometa, trasmesse alla sonda spaziale Rosetta e inviate a Terra.
La superficie del suolo della cometa è costellata di detriti delle dimensioni variabili da pochi millimetri a metri.
I pannelli solari del lander sono in buono stato, ma probabilmente poco illuminati. Di conseguenza sarà necessario rioentarli.
Il lander della missione Rosetta, al lavoro sulla cometa , sta funzionando, gli strumenti acquisiscono i dati e sono in arrivo le prime immagini ma i tecnici sono ancora al lavoro per determinare la posizione esatta. E' ancora presto anche per stabilire se oggi si darà il via o meno alla perforazione con il trapano progettato e costruito in Italia: I tecnici stanno ancora esaminando i dati per capire con certezza se il lander sia correttamente ancorato al suolo della cometa.

In ogni caso  è stata una giornata storica per la storia dell'esplorazione dello spazio. Il lander Philae è stabile sul nucleo della cometa 67/P Churyumov-Gersimenko. Nel frattempo la sonda Rosetta, che si trova sempre ad una distanza di sicurezza dalla cometa, sta scattando le prime foto di Philae su Agilkia, come è stato chiamato il sito di atterraggio.
 Dalla superficie della cometa il lander Philae ha inviato il segnale alla sonda Rosetta, che lo ha ritrasmesso a Terra. Nonostante tutti i timori, la discesa è andata bene e l'antenna è correttamente rivolta verso l'alto.
 La cometa di Rosetta sembra più antica del previsto, più polverosa di quanto immaginato e potrebbe essersi formata nella stessa regione dei pianeti rocciosi come la Terra: sono le prime conclusioni che arrivano dall'analisi dei suoi grani raccolti dallo strumento italiano Giada (Grain Impact Analyser and Dust Accumulator).
 Lo strumento Giada è pronto a svelare altri segreti della cometa 67P/Churuymov-Gerasimenko una volta che avrà raccolto i grani liberati durante l'atterraggio del lander Philae. Attualmente la sonda dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa) è a meno di 30 chilometri dalla cometa.

I grani raccolti finora sono più grandi di quanto immaginato (il loro diametro è un decimo di millimetro) e le concentrazioni di polvere rispetto al ghiaccio sono maggiori del previsto: ''questo ci dice dove potrebbe essersi formato l'oggetto, nella regione dove sono nati gli altri corpi rocciosi del Sistema Solare''.

domenica 7 settembre 2014

Poesia in onore della lotteria gametica:

Non sapevo da dove partire
ma ora so cosa dire
per sempre sarò grato
al processo che mi ha creato.
Dalla meiosi i gameti vengon creati
per poi essere accoppiati
e il crossing-over è assai casuale,
ma il risultato è sempre qualcosa di speciale.
Sono stato fortunato
la lotteria gametica mi ha tanto aiutato
il motivo della mia presenza
lo devo alla sua benevolenza,
perché le combinazioni sbagliate ha scartato
e solo le migliori ha accoppiato.
Ora non  so come finire
grazie, che altro dire!?

mercoledì 8 gennaio 2014

La macchina di Darwin

La teoria evoluzionistica di Darwin diventa un sistema automatizzato. Almeno nell’esperimento di Brian Paegel e Gerald Joyce del Scripps Research Institute, in California. Come riportato in un articolo pubblicato su Plos Biology, i due ricercatori hanno creato una “macchina” controllata da computer in cui gli enzimi a Rna (dei catalizzatori biologici, ovvero proteine che accelerano le reazioni) evolvono naturalmente, senza l’intervento umano. Il sistema infatti, una volta innescato, progredisce autonomamente: le mutazioni casuali e la pressione selettiva (rappresentata dai reagenti utilizzati come substrato e da altri enzimi presenti) agiscono come in natura, e alla fine il catalizzatore più adatto all’ambiente risulta essere anche il più numeroso.
Quando in una popolazione si presenta - casualmente - una variazione trasmissibile alla prole (quindi genetica) che conferisce un vantaggio agli individui che ne sono portatori, allora si ha evoluzione: questi individui hanno infatti più probabilità di riprodursi e, col passare delle generazioni, la maggior parte della popolazione presenterà quella mutazione che si dimostra vincente per quel determinato ambiente e in quel particolare momento.
Nella macchina di Paegel e Joyce avviene lo stessa cosa: il sistema parte da un gruppo di enzimi a Rna tra loro molto simili. Quelli che fanno reagire le sostanze presenti con maggior successo hanno “in premio” la possibilità di “riprodursi”, grazie a un promoter biologico che si lega agli enzimi stessi. Altre proteine presenti nella macchina, infatti, hanno il compito di riconoscere gli enzimi con il promoter e di indurli a replicarsi, in maniera tale che gli enzimi ad Rna più adatti per il substrato diventino sempre più numerosi.
Sia il substrato reagente che i promoter, però, diminuiscono a ogni generazione e, in perfetto accordo con la teoria selettiva, la macchina finisce per generare l'"enzima migliore", che lavora più velocemente e con concentrazioni di substrato più basse degli enzimi di partenza. Nell’esperimento riportato l’enzima finale ha subito 11 mutazioni che lo hanno fatto diventare 90 volte più efficiente del suo progenitore.
La capacità di far fronte alla scarsità del substrato sarà un elemento comune a tutti gli enzimi ad Rna evoluti in ciascun esperimento condotto dalla macchina, ma le mutazioni che conferiranno questa capacità saranno casuali e non potranno essere predette.